Empowerment aziendale e produttività: due ambiti decisamente importanti sui quali spesso ricevo domande. Come l’empowerment aziendale può aiutare i lavoratori ad essere più produttivi a soprattutto cosa intendiamo per produttività?
Empowerment aziendale e produttività: approccio ultra capitalistico o nuova idea del lavoro?
Tanto per cominciare facciamo un po’ di chiarezza perché molto spesso mi rendo conto che non tutti, quando si parla di l’empowerment aziendale, sanno di cosa si tratta. “Empowerment” è una parola inglese la cui traduzione italiana abbraccia più significati: “potenziamento”, “responsabilizzazione” e ”emancipazione”. Come spesso accade la sinteticità dell’inglese ci viene incontro per racchiudere in un solo termine più significati. Da ciò possiamo dedurre che l’empowerment in azienda mira a dare più potere di azione agli individui con la conseguente responsabilità e autonomia che ne deriva. Questo dà possibilità alle persone di esprimere il proprio potenziale, di prendere iniziativa e di essere di conseguenza più presenti al lavoro, coinvolti e stimolati ma allo stesso tempo responsabilizzati con il risultato di creare maggiore valore per l’azienda.
La famigerata “produttività” di cui tanto parlano gli imprenditori e di cui sentono il bisogno per far crescere i profitti non deve più essere strettamente legata a un concetto di sfruttamento al limite dello schiavismo ma integrata in una visione dell’impresa in cui tutti, proprietà, manager e funzionari cooperino per ottenere un obiettivo comune che possa apportare a tutti considerevoli benefici secondo le esigenze di ognuno e le rispettive attribuzioni di compiti.
Cambiare mentalità sulla gestione delle persone crea aziende più competitive
È ormai noto a tutti negli ultimi anni che la felicità sul lavoro non è solo attribuibile alla retribuzione ottenuta per il proprio operato, aziende come Google, ma ce ne sono parecchie, hanno capito che la soddisfazione personale di un dipendente dipende da molte altre cose e che prestare ascolto ai bisogni e cercare si soddisfarli per quanto possibile non solo crea un clima migliore al lavoro ma genera dipendenti ispirati, fedeli e che davvero sposano la causa dell’impresa. Individui realizzati disposti a lavorare con impegno e dedizione, perché ogni mattina si svegliano per portare avanti qualcosa in cui credono.
Il vecchio stile capitalistico anni ‘80/’90 in cui la dedizione al lavoro rappresentava la distruzione della vita privata oggi non è più tollerato è per questo che quello che suggerisco è un cambiamento di mentalità orientato alla gestione delle risorse umane verso l’empowerment aziendale e una nuova idea di produttività.
Uno sforzo di fiducia, unito a un’attenta attività di monitoraggio degli obiettivi spesso possono apportare molti più benefici rispetto a regimi autoritari di controllo eccessivo che a lungo andare producono stress e nei casi più gravi l’abbandono del posto di lavoro.
Empowerment aziendale e produttività: farsi aiutare in azienda
È inutile precisare che in azienda sarebbe sempre meglio aver un reparto che si occupa della gestione delle risorse umane. Quando nel mio lavoro di pianificazione delle strategie d’impresa mi trovo a parlare della strutturazione del team sottolineo sempre quanto sia importante che ci siano figure che siano orientate all’ascolto attivo e alla mediazione dei conflitti.
Tuttavia spesso le risorse e le dimensioni dell’impresa non consento un vero e proprio reparto HR, allora cosa fare?
Di certo rivolgersi a programmi di empowerment aziendale esterni potrebbe essere la soluzione senza dover necessariamente introdurre degli ennesimi costi fissi pensando invece a delle spese che possano essere scaricabili in ottica di bilancio. In the YOGART proponiamo l’empowerment aziendale tra i nostri servizi perché davvero ci crediamo molto. Abbiamo visto cambiamenti incredibili nelle persone, nel loro modo di gestire il lavoro e di ottenere sempre più risultati, a volte anche maggiori rispetto a quelli che si erano prefissati, solo con dei piccoli aggiustamenti di rotta e cambiamenti di punto di vista.
Che dirti se vuoi avere qualche info in più non esitare a contattarci ma soprattutto segui la sezione di questo si questo sito in cui parliamo di empowerment aziendale e di sostenibilità del lavoro a tutto tondo, affronteremo tanti argomenti che ti aiuteranno ad approcciare i tuoi incarichi con il sorriso sulle labbra!
Laureata in Marketing delle arti figurative e successivamente in Design, lavora da anni nella strategia d’impresa e nel Branding. Dall’età di quindici anni pratica yoga e altrettanto precocemente ha inizio la sua attività artistica, soprattutto nel design della moda e nell’illustrazione.
Nel corso degli anni decide di concretizzare le proprie passioni con una formazione specifica acquisendo le qualifiche di: Counselor specializzata in Terapia della Gestalt, Naturopata, Insegnante di Mindfulness specializzata in empowerment aziendale, Arteterapeuta, Sofrologa, e Insegnante di yoga certificata CONI e Alliance.
Oggi è fondatrice del metodo e del progetto the YOGART.