Le origini dello yoga sono da tempo studiate in occidente.
Entrando in qualsiasi palestra e consultando il programma delle lezioni ti sarai accorto che c’è sempre qualche ora dedicata allo yoga.
Ormai tutti sappiamo a grandi linee cos’è lo yoga, il problema è che spesso lo confondiamo con una sorta di stretching senza essere a conoscenza del fatto che si tratta di una ben più complessa disciplina, che coinvolge il corpo ma soprattutto la mente.
Lo yoga è meditazione e soprattutto prima di far bene alla salute fisica è di supporto anche a quella mentale dandoci la possibilità, se lo desideriamo, di esplorare territori spirituali.
Ma quali sono le origini dello yoga?
La genesi
Non abbiamo una datazione precisa su quando si sia sviluppato lo yoga. Oggi siamo giunti alla conclusione che si tratta di uno sviluppo graduale nel corso dei millenni andato di pari passo con l’evoluzione dell’uomo sino ai giorni nostri. Sono molti i dati storici raccolti e le leggende. Sembra che, nel corso di alcuni scavi archeologici effettuati nella valle dell’Indo, siano state ritrovate delle statuette di Siva e Parvati, intenti a praticare asana o forme di meditazione, risalenti anche a 7000 anni fa.
L’India è dunque la culla dello yoga e questa disciplina nasce in relazione ai culti religiosi e alle tendenze filosofiche di quest’area geografica.
Sappiamo che nella religione Vedica le tecniche yogiche venivano tenute segrete e le pratiche venivano tramandate oralmente dal maestro al discepolo.
I primi testi che parlano dello yoga, inteso come ben lontano dalle numerose posture fisiche che conosciamo oggi, sono i Tantra e successivamente i Veda. In essi non vengono descritti rituali particolari ma criptici precetti sotto forma di significati simbolici. Del resto non risulta difficile crederlo, considerando che questi testi prendevano forma nella mente dei Rishis, chiaroveggenti, durante profondi stati meditavi per poi essere scritti e rappresentare oggetto di rivelazione.
Sarà solo con le Upanisad che lo yoga assumerà un aspetto più simile a quello che concepiamo oggi. Upanisad deriva dal sanscrito e significa “sedere in basso vicino”; “sad” sedere, “ni” in basso, “upa” vicino. Questa espressione tuttavia intende sedersi vicino al maestro per ascoltarlo con reverenza e umiltà.
Anche le Upanisad in realtà furono tramandate oralmente in una fase iniziale e messe per iscritto solo nel 1656 per volere del sultano musulmano Dara Shikoh, il quale voleva averne una traduzione in persiano.
Le origini dello yoga nel mito di Siva, Parvati e del pesciolino
La leggenda più conosciuta che racconta le origini dello yoga attinge al mito del dio Siva e della sua sposa Parvati.
Sembra che il dio dopo una lunga meditazione avesse deciso di istruire la sua sposa Parvati sulle rive di un fiume. Mentre i due dialogavano non si accorsero che un piccolo pesce gli era vicino ad ascoltarli rapito. Quando i due dei si resero conto della presenza del piccolo intruso questi scappò via impaurito tra i flutti.
Il pesciolino nuotava veloce e mentre viaggiava tra le onde ripensava alle parole di Siva. I precetti erano così potenti che nel suo cammino il pesce passava da uno stadio evolutivo all’altro, sino a quando raggiunse la riva in forma umana. Questo nuovo uomo nato dagli insegnamenti dello yoga prese il nome di Matsyendra, da “matsya” che in sanscrito significa pesce; fu così che nacque il primo yogi della storia.
L’integrazione nella cultura occidentale
Sono passati ormai molti anni da quando lo yoga è stato inserito nel mondo occidentale.
Lo stile di yoga che ha avuto maggiore successo è probabilmente l’Hatha Yoga in cui viene dato molto spazio alla pratica degli asana. In occidente infatti l’elemento meditativo ha preso maggiore piede solo negli ultimi anni, vuoi anche per un progressivo riavvicinamento alle pratiche spirituali dopo la crisi subita da queste ultime durante il ’900.
Purtroppo non è sempre facile far collimare lo stile di vita proposto dallo yoga con quello occidentale. Per certi versi siamo abbastanza convinti sia impossibile seguire tutti i precetti proposti dallo yoga vivendo in questa area del mondo senza sacrificare aspetti relativi al lavoro, al vivere sociale e relazionale.
Tuttavia crediamo sia comunque importante cogliere il più possibile da questa disciplina di ricchezza inestimabile cercando di rispettarne il valore culturale e storico, nella consapevolezza che in due culture che si incontrano avverranno necessariamente dei fenomeni sincretici e forse è anche questo il bello.
L’ aspetto importante però è sempre quello di verificare le fonti, di rendere noti gli insegnamenti originari anche se si sceglie di non seguirli alla lettera, cercando sempre di preservare la tradizione di una disciplina che rappresenta una vera ricchezza per l’umanità intera.
Laureata in Marketing delle arti figurative e successivamente in Design, lavora da anni nella strategia d’impresa e nel Branding. Dall’età di quindici anni pratica yoga e altrettanto precocemente ha inizio la sua attività artistica, soprattutto nel design della moda e nell’illustrazione.
Nel corso degli anni decide di concretizzare le proprie passioni con una formazione specifica acquisendo le qualifiche di: Counselor specializzata in Terapia della Gestalt, Naturopata, Insegnante di Mindfulness specializzata in empowerment aziendale, Arteterapeuta, Sofrologa, e Insegnante di yoga certificata CONI e Alliance.
Oggi è fondatrice del metodo e del progetto the YOGART.