Che differenze ci sono tra yoga e meditazione?

 

Ultimamente si sente sempre più parlare di yoga e meditazione, sorgono corsi in palestre e scuole, seminari di ogni tipo, persino quando andiamo dal medico e ci prescrive una terapia, se ci troviamo di fronte a un professionista illuminato, ci viene suggerito di integrare la cura con degli esercizi di meditazione e rilassamento.

Ma siamo davvero sicuri di aver capito nei dettagli di cosa si tratta?

Yoga  dal sanscrito ??? (yoga), “unione”, è un insieme di pratiche ascetiche e meditative sviluppatesi in India molti millenni fa. Con l’andare del tempo lo yoga ha anche rappresentato un vero e proprio sistema filosofico religioso per poi arrivare ai giorni nostri ad essere indentificato con una pratica fisica composta da esercizi posturali e di respirazione.

La meditazione, dal latino meditatio, nella nostra tradizione occidentale “riflessione”, è una pratica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle attività della mente, in modo che questa divenga capace di concentrarsi su un unico ente, che sia un oggetto fisico, un concetto, o un’emozione.

La meditazione è dunque uno stato dell’essere in cui la concentrazione volontaria porta all’assenza di quello che comunemente conosciamo come “flusso di coscienza”, vale a dire i pensieri che sentiamo nella testa costantemente accompagnati da immagini ed emozioni.

L’arrestarsi di questo chiacchierio di sottofondo porta a lasciare spazio alla tranquillità, a una condizione di vuoto che conduce all’unione con il Sè universale.

Dunque per capire meglio qual è la differenza tra yoga e meditazione possiamo dire che la meditazione è la pratica singola, mentre lo yoga è una disciplina che identifica un insieme di pratiche meditative. Tuttavia per rispondere a una domanda che spesso ho sentito fare: “lo yoga è meditazione?” la risposta può essere “si!”, lo yoga nasce come pratica meditativa, seduti nella posizione del loto. Le posizioni che oggi conosciamo, si sono aggiunte nel corso del tempo per integrare un insieme di azioni che oggi rappresentano lo yoga moderno, soprattutto l’Hatha Yoga, lo stile di yoga che si è maggiormente diffuso in occidente.

 

Quanti tipi di meditazione esistono?

 

Nel corso del tempo si sono evoluti differenti tipi di meditazione che hanno origini soprattutto orientali, derivate dalla tradizione induista e buddhista. Tuttavia non bisogna cadere in errore e pensare che la meditazione sia appannaggio soltanto di queste culture: anche nella religione cristiana abbiamo delle forme di meditazione attraverso la preghiera, per non parlare degli stati di trance sciamanico presenti nei culti animisti del Sud America.

Diciamo dunque, per non sbagliare, che la meditazione è una ma che le pratiche meditative sono molteplici.

La Meditazione Mindfullness è una delle tecniche di cui si sente più parlare, ha le sue radici nelle pratiche buddhiste che a loro volta derivano dalla tradizione induista e yogica. È una meditazione che mira allo svuotamento della mente osservando il momento presente, il “qui e ora”, raggiungendo una conseguente consapevolezza di sé. È chiamata a tal proposito “Meditazione della consapevolezza” o “presenza mentale”.

Tecnicamente questo tipo di meditazione ha inizio con la concentrazione sul respiro e sulla coscienza di esso, man mano, quando la mente divaga, l’attenzione passa ai pensieri e alle parole sempre con completa accettazione e senza giudizio.

La Meditazione di Focalizzazione o Visualizzazione è una tecnica che mira a focalizzare l’attenzione del soggetto su una singola immagine mentale, sequenza di immagini, pensiero o parola oppure su un oggetto fisico; è ad esempio molto conosciuta la “meditazione sulla fiamma di una candela“.

Esistono anche, e sono molto usate, le pratiche di Meditazione Dinamica e Gestuale e in questo gruppo possiamo anche includere gli asana dello yoga. La “meditazione camminata” ad esempio è un tipo di meditazione che può essere svolta all’aperto o al chiuso in cui ci si concentra sul camminare, sui movimenti che si compiono durante i passi; ancora possono essere incluse in un certo senso in questo gruppo alcune pratiche rituali Zen oppure alcuni degli esercizi per il controllo del Qi, energia vitale, del Tai Chi, antica arte marziale Cinese.

In ultimo chiudo con un gruppo decisamente importante: la meditazione sonora. Si tratta di tutti quegli esercizi in cui vengono inclusi i suoni primi fra tutti i mantra. Il mantra negli antichi Veda è una formula sacra, una sorta di preghiera, un suono che viene ripetuto più e più volte durante la meditazione, essi di solito hanno come finalità l’evocare l’energia di una divinità o del cosmo.

Devo ammettere che le forme di meditazione sono davvero molte e per poterle approfondire ci vuole tempo, studio e sperimentazione in questa occasione volevo solo citarti quelle più note e dei macro gruppi che potrebbero includere alcune delle pratiche che incontrerai nel tuo cammino.

 

La meditazione in the YOGART

 

In the YOGART pratichiamo meditazione per fare un percorso di scoperta interiore, un viaggio dentro noi stessi, mi sembrava pertanto necessario realizzare un piccolo articolo per introdurre questa sezione del nostro sito in cui approfondiremo questo argomento ma soprattutto in cui potrai trovare degli esercizi pratici per cominciare anche tu a meditare in totale autonomia.

Ciò detto seguici nelle prossime pubblicazioni e se hai curiosità o domande non esitare a contattarci, faremo il possibile per aiutarti a trovare una risposta!